Munitions in the Sea




Durante i conflitti, o anche subito dopo, l'emergenza legata allo smaltimento di ordigni bellici, sia convenzionali che chimici, ha spesso portato a seppellire/abbandonare in mare i residuati o le armi stesse. Bisogna distinguere due situazioni principali: una in cui intere aree sono state dedicate a questa sorta di discariche speciali sottomarine, e dove sono interdette la maggior parte di attivita' umane di superficie o sottomarine, e una situazione in cui avviene un ritrovamento casuale di un ordigno, spesso durante operaizoni di pesca.

Esiste una grande esperienza e competenza da parte degli operatori preposti a risolvere le situazioni accidentali, siano esse gestite dalle Marine Militari o agenzie dedicate o da attori industriali. Dopo molti anni pero', alcune problematiche stanno emergendo, legate sia alla necessita' (ovvero la crescente richiesta di uso dello spazio marittimo per attivita' industriali, come installazione di piattaforme off-shore, cavi sottomarini, ecc.) che agli impatti ambientali (per lo piu' legati alla perdita di sostanze chimiche o di esplosioni).

Grandi aree da monitorare o bonificare richiedono sviluppi in diversi settori: identficazione e riconoscimento degli ordigni, analisi e valutazione degli impatti, dei rischi sia per le persone che per le attivita' economiche, e soprattutto la valutazione di eventuali opzioni di interventi che devono essere adottati. La ricerca e la tecnologia sono state chiamate quindi a fornire supporto. La Iniziativa di Programmazione Congiunta chiamata JPI Oceans ha lanciato la azione Munitions in the Sea, al fine di coordinare gli sforzi tra paesi europei nel fornire supporto a questa sfida, che nel suo insieme presenta una complessita' notevole, in termini di competenze, responsabilita', attori e settori coinvolti, fino al rispetto delle direttve e strategie europee (MSFD e MSP). Il primo passo della azione JPI Oceans e' stato quello di creare un tavolo di interazione tra operatori e ricercatori, per scambiare esperienze e identificare soluzioni finora non adottate o da promuovere.

Di seguito, il percorso che ha portato al lancio dell'iniziativa e il suo sviluppo:

P.F. Moretti ha redatto nel 2014, nell'ambito del progetto europeo CSA Oceans, di cui era responsable scientifico per il CNR, il deliverable legato alle attivita' che una programmazione congiunta trans-nazionale puo' adottare per affrontare le sfide globali. Nello specifico, nel deliverable "Proposal for procedures for design and management of joint actions" e poi riportato nel toolkit a supporto di tutte le iniziative di programmazione congiunta europea, ha inserito la problematica della gestione delle emergenze territoriali e non, e il contributo trans-nazionale.

P.F. Moretti fa parte del segretariato della JPI Oceans fin dal 2011, ed e' stato anche rappresentante nazionale f.f..

Nel 2014 ha suggerito al coordinatore del comitato di indirizzo della JPI Oceans (chiamato StAB), insieme al direttore del segretariato, di proporre una azione congiunta sulla problematica delle munizioni a mare. P.F. Moretti ha preso il coordinamento della azione a livello di segretariato della JPI Oceans e ha spinto affinche' l'Italia coordinasse l'azione. Ha quindi organizzato il workshop per la analisi di impatto e fattibilita' per il lancio della azione, svoltosi a Bruxelles l'11 settembre 2015. La azione ha quindi avuto il supporto di 12 paesi europei ed e' stata adottata a novembre 2015, con l'Italia coordinatore e con il forte sostegno di Germania e Norvegia.

Nel 2016, P.F. Moretti ha curato la rassegna delle priorita' nazionali degli operatori e nel 2017 la raccolta delle offerte nazionali per conoscere quali capacita' potessero essere messe a disposizione per far fronte alle necessita' identificate. Nel frattempo la azione e' stata comunicata anche in sede NATO. P.F. Moretti ha quindi organizzato la riunione svoltasi a Roma il 6 ottobre 2017 per redigere un piano che potesse selezionare attivita' concrete. A tale scopo si sono svolti due workshop, uno ad Oslo a giugno con lo scopo di simulare un caso pratico di intervento, e uno a Roma a dicembre, con lo scopo di identificare obiettivi e strumenti mirati a svolgere le attivita' "sul campo", congiunte e fattibili. Per entambi i workshop, P.F. Moretti ha redatto i programmi e la lista degli esperti, nonche' aperto i lavori e coordinato le conclusioni. I due workshops sono stati cofinanziati dal progetto europeo CSA Oceans 2, e i due report sono stati co-redatti da P.F. Moretti e inseriti in uno dei deliverables del progetto. P.F. Moretti ha presentato la azione in innumerevoli occasioni ed eventi, nonche' allo European Maritime Day organizzato dalla Commissione Europea a Burgas il 29 maggio 2018. Negli anni 2017 e 2018 e' stato incaricato dal CNR della pianificazione e coordinamento della azione anche a livello italiano.

Nel 2019, P.F. Moretti ha presentato all'organo decisionale della JPI Oceans i risultati dei workshops, con la raccomandazione di identificare strumenti di finanziamento tali da permettere al maggior numero di paesi di partecipare alle attivita' congiunte e con valore aggiunto europeo. Ha inoltre presentato la azione all'hearing del Comitato Difesa del Parlamento Europeo (SEDE) il 24 gennaio 2019 e al panel della Commissione DG MARE il 20 febbraio 2019.

P. F. Moretti Munitions in the Sea